Cosa propongo





Per chiarire insieme le difficoltà che attraversano la vita, per esprimere ciò che si pensa e ciò in cui si crede, nella certezza dell’ascolto, del dialogo e del confronto critico e produttivo. Indicativamente sono proposti 8-10 incontri ma il numero può variare.

Il primo colloquio è gratuito. Sono convinta infatti che prima di iniziare la pratica sia importante per il consultante avere chiarezza sul metodo e sulle aspettative di risposta. La conoscenza della filosofia non è necessaria.

Sessioni teorico-pratiche rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, alle comunità, ai centri ricreativi e dell’extra-scuola, oratori, ludoteche, case-famiglia e più in generale a tutte le realtà educative che si occupano di infanzia e adolescenza. I partecipanti avranno modo di conoscere il metodo nelle sue linee teoriche generali, cui seguirà lo svolgimento pratico delle sessioni di P4C secondo il metodo Lipman.

Il numero degli incontri è da programmarsi insieme agli interessati. Indicativamente propongo 5 incontri di 2 ore ciascuno, cui si aggiunge un incontro iniziale gratuito nel quale si converge insieme sull’articolazione delle sessioni a partire dai bisogni dei partecipanti e dall’analisi del contesto.

Sessioni teorico-pratiche rivolte a gruppi, comunità, scuole, organizzazioni e in generale a coloro che incuriositi dalla pratica intendono avviare percorsi formativi di riflessione tematica e di riscoperta di sé. Oltre al dialogo, infatti, la pratica chiede ai partecipanti di scrivere qualche episodio della propria vita e di accettare l’eventualità dell’interrogazione reciproca. La pratica, che prende avvio dalla domanda “Che cos’è”, riprende il dialogo socratico nella forma attualizzata dal filosofo tedesco Leonard Nelson e si caratterizza per essere piuttosto articolata nello svolgimento delle sue varie fasi.

Il numero degli incontri è da programmarsi insieme agli interessati, tuttavia non può essere inferiore a 6 incontri di 2 ore ciascuno per consentire al percorso di giungere al suo compimento e produrre risposte soddisfacenti al quesito iniziale.

Sessioni di gruppo su specifiche esigenze tematiche espresse dagli enti committenti, condivise con la comunità dei partecipanti. Per il benessere organizzativo, migliorare la qualità delle relazioni negli ambienti complessi, favorire il libero scambio di opinioni in un ambiente non pregiudizievole, per promuovere la formulazione di proposte concrete. Per aziende, istituti scolastici, ospedali, associazioni di volontariato, partiti e movimenti politici, enti pubblici e privati. Il progetto formativo, la tipologia di pratica riflessiva e il numero delle sessioni sono da concordarsi con l’ente promotore dell’intervento.

Sono previsti alcuni incontri preliminari di analisi dei bisogni e delle aspettative, finalizzati a strutturare il percorso formativo nel modo più adeguato a rispondere ai bisogni propri del contesto di riferimento.

Su proposta degli interessati, ma anche per mia libera iniziativa, organizzo incontri formativi di introduzione alla Philosophische Praxis e alle pratiche di filosofia.

I destinatari dei corsi sono gruppi di persone, non necessariamente professionisti, che desiderano conoscere ma anche sperimentare su di sé i metodi della ricerca filosofica.

Indicativamente sono previste alcune lezioni di presentazione delle premesse teoriche della filosofia pratica e dei metodi della ricerca filosofica, cui segue lo svolgimento di sessioni operative di P4C (Philosophy for Children & for Community) e di Dialogo socratico. Su richiesta di un numero anche minimo di persone, è possibile svolgere la formazione in termini di consulenza, qualora i richiedenti abbiano valutato in autonomia di progettare e condurre nei propri ambienti percorsi orientati filosoficamente e abbiano tuttavia l’esigenza di acquisire proposte e suggerimenti esperti.

Il numero degli incontri è pianificato sulle esigenze dei partecipanti e in base al numero di adesioni.

Laboratori di pensiero progettati sui temi ritenuti interessanti dai partecipanti o dagli enti promotori, con l’ausilio di materiali appositamente selezionati per sollecitare la formulazione di domande e la riflessione, quali film, poesie, corti di animazione, stralci di racconti, canzoni e altri testi, negli ambienti in cui è possibile costituire una comunità. La platea dei destinatari è ampia e variegata. Studenti, genitori, educatori, operatori delle organizzazioni non governative, soci di associazioni, volontari, operatori culturali. Ma anche gruppi informali non organizzati, fra amici.
Il numero degli incontri è da programmarsi con gli aderenti all’iniziativa.
Il primo incontro è preliminare e gratuito.

La proposta è di ideazione personale. E’ rivolta alle biblioteche, ai circoli letterari, ai gruppi di lettura, ma anche, per esempio, alle realtà dove per interesse personale o professionale si leggono sceneggiature con l’intento di confrontarsi per trovare vie interpretative adatte a comprendere l’essenza di ciò che sarà rappresentato.

In questi ambiti la pratica della philosophy for community chiede ai partecipanti di sospendere temporaneamente l’attività in corso (per esempio la lettura di un romanzo o il suo commento a posteriori) per lasciare spazio all’interrogazione del testo. L’intermezzo filosofico è particolarmente indicato quando la lettura suscita quesiti, incertezze di attribuzione di significato o di interpretazione, oppure quando più semplicemente fa emergere il desiderio di fermarsi sulle parole che hanno procurato risonanza nel lettore. Chi accoglie la filosofia come inserto che ibrida un percorso strutturato, si rende disponibile a confrontarsi su un piano diverso dalla lettura, accettando la pratica filosofica come connessione che chiarifica, completa e integra in significato e in pensiero l’attività in corso. Ciò che si realizza con la pratica della “filosofia in lettura” è il confronto diretto fra il sé lettore collettivo e il testo, piuttosto che il confronto fra l’autore e il testo, pur se mediato dall’intervento del lettore.

Operativamente, il procedimento presuppone che i partecipanti scelgano di comune accordo le pagine o le parti di sceneggiatura che hanno sollecitato l’esigenza di interrogazione con strumenti filosofici.

Il numero delle sessioni è da concordarsi con i partecipanti, tuttavia si caratterizza per essere minimo: le sessioni infatti sono subordinate all’attività portante, della quale costituiscono un ausilio alla comprensione e all’ampliamento dell’orizzonte conoscitivo con argomentazioni dialogiche. Il percorso di lettura inclusivo della pratica filosofica può essere definito a monte, come parte integrante del programma, oppure proposto e convocato in itinere qualora ne subentri l’interesse o l’aspirazione da parte della comunità.

Nasce da un’intuizione personale e si rivolge a coloro che incuriositi dalle pratiche di filosofia desiderano sperimentarne l’esercizio a casa propria, anche in occasione di cene, aperitivi, incontri di lettura, altre circostanze conviviali.

In questi casi, dopo un incontro preliminare di conoscenza diretta sia della persona promotrice dell’evento di animazione filosofica, sia del luogo di svolgimento della pratica, sarà mio compito portare la philosophy negli spazi domestici destinatari dell’iniziativa, nella forma del Caffè Filosofico, del Dialogo socratico, della Philosophy for Community.

La proposta di aprire sportelli di ascolto a orientamento filosofico è rivolta in particolare ai Comuni e alle scuole secondarie. Gli sportelli filosofici si configurano come un canale di ascolto innovativo dei problemi che i cittadini pongono alle istituzioni.

Nelle scuole si caratterizzano per la facilità di accesso e perché consentono agli studenti di godere di una maggiore libertà nell’esposizione delle proprie difficoltà, svincolati dal peso di dover giustificare ai compagni l’eventuale frequentazione di uno sportello a carattere psicologico.

Nei Comuni, invece, gli sportelli rappresentano il tramite diretto fra i cittadini e l’istituzione. Possono aiutare a dare costrutto alla dimensione etica della città, a rendere conto del principio di cittadinanza attiva e a rendere presente alle autorità quali siano i bisogni concreti dei cittadini, che non attengono solo alla sfera socio-assistenziale o economica, ma più spesso riguardano la qualità della vita, i diritti, l’uguaglianza e la disuguaglianza, il clima sociale, le paure, il rapporto con le comunità di diversa provenienza.

L’obiettivo di realizzare l’apertura dello Sportello filosofico richiede la predisposizione di un progetto bene inquadrato nel contesto, la pianificazione dei tempi, l’individuazione di uno spazio idoneo, una fase sperimentale di apertura in cui si verificano il funzionamento e l’efficacia del servizio.

Propongo agli enti interessati l’avvio di una serie di incontri preliminari a titolo gratuito per valutare la fattibilità dell’iniziativa e le modalità di conduzione dello Sportello filosofico.

Laboratori di filosofia sul cyberbullismo progettati per rispondere a specifici bisogni e aspettative dei partecipanti. I temi di interesse sono individuati in via principale da chi ne richiede la costituzione, nei contesti in cui è possibile attivare una comunità di ricerca filosofica argomentativa. L’atelier può concretarsi nella forma della filosofia del 'qui e ora', nel caso in cui il laboratorio si costituisca nella contingenza di fatti di cyberbullismo emergenti o urgenti, in quanto già accaduti, oppure rappresentarsi in chiave di filosofia preventiva, qualora il cyberbullismo sia percepito come latente. Il mio metodo di lavoro prevede la progettazione del percorso, l’indicazione di eventuali supporti selezionati per sollecitare la riflessione e il dialogo, quali film, poesie, stralci di racconti, canzoni e altre produzioni, la conduzione del laboratorio in qualità di teacher facilitatore. L’atelier si articola in sessioni di filosofia.

E’ anche possibile da parte mia fornire formazione e consulenza agli educatori già preposti a svolgere attività di contrasto del cyberbullismo, qualora l’intendimento sia di intraprendere in autonomia percorsi di riflessione e di dialogo a orientamento filosofico.

L’atelier è progettato ogni volta in modo peculiare e originale, in funzione dei temi la cui trattazione è individuata come prioritaria, dei bisogni dei partecipanti e degli obiettivi raggiungibili. Il numero degli incontri viene stabilito di comune accordo con gli enti promotori dell’iniziativa educativa. E’ proposta la programmazione di alcuni incontri preliminari gratuiti per definire le linee progettuali più consone alla specificità del percorso da intraprendere.

Vilma Mazza | Pratiche filosofiche