Sono counselor filosofa professionista, teacher in philosophy for children, esperta di pratiche filosofiche, media educator.




Ho iniziato a praticare i metodi della ricerca finalizzata allo sviluppo del pensiero riflessivo negli anni ’90, dopo aver conseguito la laurea in Filosofia all’Università degli Studi di Milano, scegliendo l’indirizzo psicologico. Allora la Facoltà di Psicologia non era ancora stata istituita in città e i filosofi potevano intraprendere questo percorso di studi sostenendo una serie specifica di esami.

Coniugare la filosofia con la psicologia mi ha dato l’opportunità di acquisire sensibilità e apertura verso l’esistenza umana e le persone.

La filosofia mi ha permesso di sviluppare uno sguardo attento alla ricerca, alla critica, alla pluralità, al pensiero dialogico. La psicologia mi ha facilitato nel comprendere quanto importanti siano per ogni individuo la sua storia personale, unica e originale, i sentimenti, le emozioni, la sfera delle relazioni.

Dopo essermi laureata ho voluto dare concretezza a un’idea di fondo che ancora oggi mi accompagna nelle scelte personali e professionali. Sono convinta infatti che per sviluppare conoscenza e diventare protagonisti critici del nostro tempo sia necessario impegnarsi responsabilmente e agire per ciò in cui si crede, in tutti i luoghi dell’esistenza. “Fare, non c’è provare”, scriveva con sollecitudine oltre cento anni fa il filosofo naturalista americano Henry David Thoreau.


Per molti anni sono stata un’appassionata studiosa dei mezzi di comunicazione di massa e degli effetti che l’eccessivo consumo di televisione può procurare sui bambini, ma non solo. Tuttavia non ho inteso questo mio interesse in senso accademico. Ho avvertito l’esigenza di riversarlo nei contesti sociali e trasformarlo in percorsi che potessero sollecitare la riflessione, il pensiero, le domande di senso.
Ancora oggi, in piena e rapida evoluzione digitale, credo fermamente che educare ai media non significhi solo alfabetizzare all’uso delle tecnologie e dei canali social, ma divenire consapevoli di ciò che ne stiamo facendo nel momento stesso della loro fruizione.


Circa dieci anni fa ho sentito emergente il desiderio di riprendere gli studi filosofici. Ho frequentato il master triennale di II livello presso la ‘Scuola Superiore di Counseling Filosofico’ di Torino e ho conseguito il diploma in Philosophical Counseling. Nel frattempo ho ottenuto la qualifica di Teacher in Philosophy for Children & for Community (P4C) presso il CRIF di Roma (Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica), unico centro italiano accreditato secondo il metodo del filosofo americano Matthew Lipman.

Ho fatto della pratica la mia fonte di conoscenza, e dei metodi della filosofia la via per alimentare il confronto e il dialogo nelle numerose realtà nelle quali ho operato.



Ciò che spero di riuscire a esprimere nella mia attività professionale è il nutrimento che la filosofia dispensa a chi la sa accogliere senza pregiudizi.

Rileggere la filosofia ha arricchito la mia persona, mi ha reso confidente, più forte e più gentile al tempo stesso. Tante volte mi sono domandata se fosse il caso di tornare sui passi della mia gioventù, non più giovane. Se fosse sensato coinvolgermi in un percorso di studio lungo, con il dovere di preparare esami e rispettare scadenze. Mi rispondo sempre allo stesso modo: nonostante l’impegno, la fatica della quotidianità e le rinunce, io non ho sentito la mancanza di nulla. Bastavo a me stessa.


Vilma Mazza | Pratiche filosofiche